Le ricerche storiche e umanistiche di Tobia Costagliola
Discorso Inaugurale Dell’Anno Scolastico 1878-1879 del Regio Istituto Nautico di Procida tenuto dal Prof. Sac. Michele Parascandolo.
Questo sacerdote era uno storico, letterato, biblista, latinista, archeologo, meteorologo, esperto di astronomia e navigazione e altre cose ancora. Il Parascandolo rivolgendosi agli 80 alunni dell’Istituto diceva:
< Oggi che è tempo, istruitevi, educatevi, e un giorno affronterete con cora…ggio le battaglie della vita. Voi navigherete; ebbene, vi dirò con Tommaseo, la solitudine de’ mari posta quasi a specchio alla solitudine dei cieli, quei soli cocenti, quei venti rabbiosi, quelle infernali maree, quelle tediose bonacce, quei porti disabitati, quella vita tutta di risico inglorioso e di sempre somiglianti avventure e d’inamabili angustie, cotal vita vi comprimerebbe il cuore, vi schiaccerebbe l’anima, se non la sorreggesse il sentimento del proprio dovere e l’amore alla propria famiglia, se uno spirito maggior dell’umano non la ingentilisse, se non la confortasse una di quelle preghiere che, imparate sulle ginocchia della madre, salgono spontaneamente sulle labbra, se non la vivificasse l’alito della speranza in Colui che sul mare più che altrove fa volar libero il suo linguaggio, or quasi vento e piacevole, or quasi lampo che dall’una all’altra estremità dell’orizzonte risponde a sé stesso.
Voi navigherete; ebbene, soggiungerò con Jack La Bolina, siate superbi di poter dire: Sono Italiano e marinaro; son del paese e fò il mestiere di colui che ha scoperto l’America, di colui che ha inventato la bussola, di tutti quei prodi e valenti uomini che hanno respinto gli stranieri a Ponza e schiacciato i barbari a Lepanto.
Voi navigherete; concluderò finalmente; ebbene, dovunque approdiate, ricordatevi sempre che i marinari di Procida, lontani dalla turpe idolatria dell’oro, pure sono sempre stati risparmiatori, ed onesti e coraggiosi; che Amalfi, Pisa, Genova e Venezia sì’ avevano banchi, possedimenti e colonie nell’Arcipelago, nella Siria, nell’Asia Minore, sul Bosforo, sul Mar Nero; che gli italiani d’una volta furono i primi a dettar leggi marittime, a scrivere lettere di cambio, a costruire legni per carati. Sì’ ricordatevi de’ nostri buoni e bravi antenati, imitatene gli splendidi esempi, e voi…voi farete il vostro bene materiale e morale, farete la gioia e l’amor della famiglia, la forza, la grandezza della patria Città, della patria Provincia, della patria Nazione >.
Il testo citato è solo l’ultima di ben 26 pagine scritte e lette dal Prof. a studenti, docenti ed autorità intervenute.
Oggi, dopo 137 anni, questo discorso sembra fuori tempo e fuori luogo: i ricordi o la conoscenza delle antiche glorie sono svaniti; nessuno li trasmette o li insegna più…e poi…, dov’è finito l’Istituto Nautico?· ·