Vorrei consegnare una piccola memoria sull’inizio dell’ispezione EMSA che è culminata il decreto del corso direttivo delle 300 ore, n.1365.
Il ministero della Marina Mer- cantile a iniziare dalla fine degli anni 70 ha mandato a Londra presso l’IMO i propri rappre- sentanti che si limitavano alla sola presenza senza incidere sulle decisioni che venivano prese. Quindi alcune norme IMO le abbiamo solo “subite” anche se le stesse in effetti non introducevano qualcosa in più rispetto al nostro ordinamento specie per il programma di esame e preparazione al lavoro “marittimo”.
I gravi incidenti verificatisi tra il 1967 e il 1971 hanno aperto la strada alla considerazione che bisognava dotare l’equipaggio di migliore formazione, con una adeguata normativa in materia perché era risultato che la maggior parte dei suddetti incidenti erano riconducibili a “errore umano”.
Da queste considerazioni, nasce la STCW 78 e i successivi emendamenti del 1995 che hanno modificato radicalmen- te la STCW 78 dandole una nuova struttura che andava a ritoccare la formazione, l’adde- stramento e l’aggiornamento del personale investendo an- che gli “anziani” e i “minori” che vedevano azzerata la propria professionalità per norme bu- rocratiche anche riconducibile ad un inefficiente passaggio dal “vecchio” al nuovo ordina- mento. Per motivi che è inutile richiamare, Il ministero ha im- postato il discorso solo dopo aver ricevuto, tra l’altro, anche una valanga di proteste che hanno fatto partorire i decreti del 2007, in sostituzione di quelli del 2000, mettendoci poi una pezza con la circolare del 17/12/2008.
Com’è noto questo ritardo ha comportato l’esclusione dell’Italia dalla “Withe List” mondiale facendola finire a fianco delle marinerie di Cambogia, Costa d’Avorio, etc. In risposta alla interrogazio- ne parlamentare il ministro Matteoli rispondeva in data 16/7/2008 concludendo che l’Italia continuava a figurare nella “Withe List” e che l’EMSA aveva espresso giudizio posi- tivo sulla ispezione fatta nei mesi di Novembre e Dicembre 2007.
Leggendo il rapporto dell’EMSA non credo che quan- to detto dal ministro sia esatto. L’ispezione ha evidenziato molte mancanze e alcuni enti di formazione hanno mostrato lacune in organizzazione e attrezzature varie, il che non depongono bene per corsi fatti a pagamento.
In pratica esiste e perdu- ra una grande differenza tra l’attuale organizzazione degli studi offerti e l’effettiva esi- stenza di una preparazione opportuna, manca, come mi ha ricordato un mio amico “una intelligente armonia nella pre- parazione degli ufficiali.
Di questo ci ha chiesto conto l’EMSA, mettendo in mora il sistema di preparazione del personale italiano specie Uffi-
ciali ed anche l’IMO non manca di criticarci spesso.
Fornire ai giovani che desiderano navigare un’adeguata istruzione e formazione nautica significa offrire certezze sul loro futuro e spingerli a recuperare la nostra gloriosa tradizione marinara, sulla quale speriamo non cali mai il sipario. In questa di- rezione deve operare il Collegio, affiancando i ragazzi e facendosi portatore delle loro istanze.