Una risorsa preziosa da impiegare al meglio e un orizzonte di sviluppo che impegna istituzioni e territorio a dare il meglio di sé. Un orizzonte di progresso da contrapporre a un presente asfittico di occasioni di rilancio, da costruire con uno sforzo corale per il futuro delle nuove generazioni: le donne e gli uomini di domani, speranze e ambizioni che mai più dovranno cercare affermazione lontano dall’incantevole splendore del Sarrabus e della Sardegna.
Il porto turistico Marina di Villaputzu ha tutto quello che si richiede a un’infrastruttura per affermarsi nell’era feroce della concorrenza globale: strutture efficienti, servizi variegati e in via di potenziamento, personale qualificato e una materia prima, il mare e il paesaggio che lo abbraccia e incornicia, che non temono la concorrenza di niente e di nessuno. Lo scalo, approdo strategico per unità da diporto in navigazione tra Arbatax e Villasimius , vede in questi mesi l’impegno del Comune nella redazione dell’importantissimo Piano regolatore portuale, la misura con cui verrà definita nel dettaglio la gestione degli spazi dell’area interessata e il ventaglio di provvedimenti individuati per incentivare e favorire la nascita di nuove realtà produttive.
Uno scenario promettente e un’opportunità concreta per una comunità e un territorio che sembrano finalmente alle prese con la chance unica di un nuovo rilancio complessivo: un rilancio stimolato dal supporto finanziario della Regione Sardegna, ma anche dall’impegno e dal desiderio civico di riscatto che sta rendendo possibile la metamorfosi del già pregevole lungomare di Porto Corallo, ridefinito nei suoi tratti essenziali dal pool di tecnici che di recente ne ha firmato il progetto definitivo. Un progetto sostenibile imperniato su una ricca offerta di piste ciclabili, aree pedonali, servizi per disabili, campi e attrezzature sportive e un ampliamento delle aree di sosta, misure adesso al vaglio di un’amministrazione comunale già proiettata allo step successivo, quello della discussione e del confronto con la cittadinanza, gli operatori e le imprese del territorio.
Un territorio finalmente consapevole dell’unicità del proprio paesaggio, articolato tutto l’anno in un arcobaleno di colori sgargianti tra il suo mare cristallino, le dune di sabbia finissima e il ricco fiume, tessere meravigliose di un mosaico già riconosciuto “Sito di interesse comunitario” e che oggi più che mai si appresta a vedersi riconosciuto come ecosistema ambientale e culturale unico.
Pronta alle sfide con un domani che non sembra fare più troppa paura, oggi Villaputzu si prepara a ripensare il suo porto, porta di accesso e vetrina di ricchezze ancora per troppi sconosciute. Uno scalo che al momento può contare su circa 400 posti barca per unità di dimensioni massime fino a 30 metri di lunghezza, con il vantaggio non da poco di spazi ampi e comodi per svolgere in massima sicurezza le manovre di ormeggio e di uno staff operativo 24 ore su 24.
Un universo di competenze e professionalità che presto potrà vedere la riorganizzazione delle banchine, dei pontili e degli spazi interni all’area portuale, ampliando così l’offerta dei servizi destinati a un’utenza quanto mai variegata, tra diportisti, escursionisti, turisti stagionali e popolazione residente. Di grande importanza anche gli interventi programmati a beneficio della cantieristica e dei servizi per le attività da diporto, anch’esse inserite nell’ambito di un ripensamento complessivo della struttura portuale all’insegna di un più efficace interscambio tra area portuale e insediamento urbano. Un interscambio tra città e mare che è la vera, grande scommessa di Villaputzu.
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news)