Una società di navigazione proprietaria di un certo numero di navi da passeggeri, si è informata sulla disponibilità di un ufficiale di coperta con congrua esperienza per rivestire un importante ruolo di coordinamento nell’ambito del binomio nave – società per la gestione del safety management system.
Nell’ambito del settore dello “shipping”, l’introduzione delle nuove tecnologie, ha creato da qualche anno nuove esigenze, che si sostanziano nella nascita e/o trasformazione di alcune figure professionali all’insegna dell’adattabilità alle mutate esigenze e innovazioni del settore, nel segno della continuità mare – terra.
Come già riportato nel numero precedente di “Vita e Mare”, ottima base per realizzare la detta continuità è la propensione alla “mobilità” che dovrebbe caratterizzare le scelte professionali del marittimo il quale, dopo la necessaria esperienza di bordo seguita da uno specifico percorso formativo, sarà pronto per offrire la propria professionalità negli incarichi a terra anche di alto profilo manageriale.
L’educazione allo spirito di mobilità dovrebbe, a nostro parere, cominciare fin dalla scuola nautica, introducendo concetti di base sui trasporti marittimi con particolare riferimento al mare come centro di politiche di sviluppo sostenibile, portando all’attenzione degli studenti le caratteristiche strutturali e le dinamiche delle diverse componenti del cluster marittimo italiano.
La continuità mare – terra si attualizza nell’accesso a professioni di supporto, servizio, coordinamento di attività che vengono espletate non solo nell’ambito di società di navigazione ma anche nelle altre professioni che l’industria marittima offre.
Industria che, com’è noto, attiene non solo ai trasporti marittimi ma anche ai porti e alle attività portuali, alla cantieristica, agli enti di classificazione, al terziario marittimo, alla pesca e alla nautica da diporto.
Ovviamente nei suddetti processi innovativi un aspetto di tutto rilievo è costituito dal ruolo delle donne, che sempre più numerose si orientano verso le professioni del mare.
In questo succinto scritto non sono state citate alcune attività di supporto alla navigazione quali Piloti, Rimorchiatori portuali, in quanto a conoscenza di chi legge.
Verso gli ambiti professionali suddetti, può essere riorientata la carriera a terra del marittimo, previa specifica preparazione professionale che gli consenta di adeguarsi ai più moderni trends operativi.
Risulta del tutto evidente, dai sintetici elementi sopra illustrati, che si è cercato ancora una volta di richiamare l’attenzione dei giovani marittimi – in un momento in cui si continua a parlare di “crisi delle vocazioni” – per cercare di interessarli alle dinamiche di sviluppo e alle innovazioni del sistema marittimo.
I percorsi formativi cui abbiamo fatto cenno sono, e non potrebbe essere diversamente, svariati e abbracciano varie aree di competenza per cui, certi di fare cosa gradita ai lettori, ne parleremo in un prossimo articolo.
Nicola Silenti