La flotta italiana ha 19 milioni di tonnellate , è ai primi quindici posti nella classifica mondiale, le navi sono per il 66% sotto i 10 anni di età, il 44% sotto i 5; come numero 794 unità superiori alle 1000 tsl, 787 da 100 a 1000 tsl; ma il 94% della flotta , circa 18 milioni di tsl , sono iscritte al Registro Internazionale, cioè bandiera italiana di comodo che è stata la salvezza della flotta e il suo rilancio nella competizione internazionale dei traffici. Abbiamo visto altre volte che la bandiera ha una identità e importanza relative; la Grecia possiede la flotta più grande, la Germania con Singapore non scherza, non parliamo degli Usa e dell’UK, ecc., Insomma le bandiere di convenienza sono proliferate , e quasi il 40% della flotta mondiale è controllata dalla UE.
I marittimi che navigano sotto bandiera italiana al 31/12/13 erano 38.500 di cui 23.000 italiani e 15.000 non europei.
La formazione dei marittimi italiani è strettamente seguita dagli armatori italiani attraverso accordi con le Accademie e le scuole “ nautiche”, Università, ma non vi è cenno come qualche anno fa alla carenza di personale, vi è abbondanza di forza lavoro nella flotta mondiale, e questo, al di là dei controlli istituzionali, è preoccupante: le presenze invisibili avranno meno forza .
Oggi si fa un gran parlare di formazione e di opportunità di lavoro per gli Allievi ma coloro che escono dai Nautici Italiani trovano uno sbarramento che impedisce loro l’imbarco.Quindi investiamo per formare giovani e poi non gli consentiamo di mettere a frutto la loro preparazione.-
