Salotto telematico a cura di Decio Lucano 18 giugno 2014
CHI PAGA L’INCREMENTO DELLA NOSTRA FLOTTA ?
L’armamento italiano nonostante la crisi che continua dal 2008 è riuscito a mantenere la posizione nel panorama del trasporto marittimo come si evince dalle tabelle delle compagnie che TTM, la rivista della divisione shipping del Secolo XIX, pubblica annualmente . Il presidente di Confitarma Eman…uele Grimaldi nella recente riunione in Confitarma ha sottolineato che la “riduzione del 2% della flotta di bandiera alla fine del 2013 non allarma e sono previste nuove costruzioni che entreranno in esercizio tra il 2014 e il 2015 . Allo stesso tempo , per le navi iscritte nel Registro Internazionale si è rilevato un incremento dell’occupazione italiana/comunitaria di circa il 9% per la bassa forza e del 6% degli ufficiali. I maggiori incrementi si sono registrati nei settori delle crociere e dei traghetti. L’incremento medio complessivo dell’occupazione italiana/comunitaria , inclusi i servizi complementari di bordo, è stato del 4,7%. “
Sarebbe interessante conoscere -è una domanda che ci pongono spesso gli ospiti nel nostro salotto – quanto costano al nostro paese il registro internazionale e la tonnage tax o viceversa quanto costano agli armatori , tenuto conto che senza questi due provvedimenti legislativi non ci sarebbe stato il balzo in avanti della nostra flotta, anche se abbiamo qualche dubbio sull’aumento di imbarchi dei marittimi italiani ( quanti sono ? ) sulle nostre navi.