Cagliari reclama un presidente per la nuova Autorità di sistema portuale della Sardegna. Una richiesta incalzante e stringente che proviene a gran voce dal mondo marittimo isolano in tutte le sue componenti, da troppo tempo lasciate prive di un punto di riferimento istituzionale forte e cruciale per il governo e lo sviluppo di un settore determinante dell’economia isolana.
Un punto di riferimento in un settore basilare come quello dei porti, la cui sorte è legata in modo indissolubile alla sua Autorità, non a caso incaricata della programmazione e del controllo delle attività portuali. Attività profondamente intrecciate con la vita, l’economia e le infrastrutture logistiche dell’isola capaci di condizionare nel bene e nel male il funzionamento del traffico merci e passeggeri, di quello crocieristico, della pesca e della nautica da diporto.
Un ritardo che rischia di amplificare a dismisura le criticità e i nodi irrisolti che ancora gravano su tutte le voci del comparto, con una congerie di contraccolpi resi ancora più problematici da una congiuntura economica che non è un azzardo definire drammatica. Una matassa sempre più difficile da sbrogliare, un vero e proprio groviglio di incognite con cui sarà chiamato a fare i conti il prossimo presidente della neonata Autorità di sistema, il nuovo organismo chiamato a sostituire nel governo degli scali le vecchie Autorità portuali. Un presidente che avrà il compito, nei fatti, di varare il nuovo sistema di governo dei porti forgiato dalla riforma della scorsa estate che avrà il compito di guidare gli scali dell’Isola, da Cagliari a Olbia, da Portoscuso – Portovesme a Porto Torres, da Sant’Antioco a Santa Teresa di Gallura e Golfo Aranci.
Una mossa condita da un lungo corollario di polemiche e recriminazioni per la decisione del governo di sopprimere l’Autorità portuale di Olbia promuovendo quella di Cagliari a sede regionale unica di gestione dei porti isolani. Un provvedimento assunto a gennaio dell’anno scorso dal Consiglio dei Ministri nell’ambito del decreto di “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali”, in applicazione della delega al Disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione approvato in estate e che è andato a modificare la legge 84 del 1994 di riordino della legislazione in materia portuale.
Tutti gli operatori portuali dell’isola esprimono con forza disapprovazione per il grave ritardo delle istituzioni nel procedere alla nomina nel nuovo presidente della prossima Autorità di sistema. Un ritardo che diventa ogni giorno di più inaccettabile che priva la Sardegna di una figura fondamentale nel lavoro di riscatto e di rilancio del suo comparto marittimo. Un lavoro che richiede, ora più che mai, fatti.
Nicola Silenti
(admaioramedia.it)