Un semplice atto di clemenza o il pallido bagliore di luce che annuncia l’imminente uragano? E’ stato rinviato al prossimo 31 dicembre l’avvio del procedimento per il riconteggio della sanzione inflitta per abuso di posizione dominante al gruppo armatoriale Moby – Cin Tirrenia. Una disposizione comminata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a febbraio dello scorso anno, ultimo capitolo di un’istruttoria avviata nel lontano 2016 a seguito delle denunce del gruppo Grimaldi e di tre società di logistica (le isolane Trans Isole e Nuova logistica Lucianu e la Grendi Trasporti Marittimi) che si era conclusa con un pronunciamento sanzionatorio dell’Authority pari a un’ammenda di ben 29,2 milioni di euro.
Una multa che sanciva la colpevolezza delle società dell’armatore Vincenzo Onorato per aver attuato condotte finalizzate a ridurre la concorrenza sul mercato delle navi traghetto (e i relativi servizi, chiamati in gergo tecnico “ro-ro” ossia “roll-on/roll-off”) con la Sardegna, in particolare sulle rotte che collegano l’Isola con il Nord e il Centro Italia. Un difficile e intricato caso di abuso di posizione dominante che, riconosce oggi l’Authority, rende tuttavia ancora necessario per la difesa delle parti il differimento del termine di conclusione del procedimento al prossimo 31 dicembre.
Una decisione che sposta di un mese la data in cui diverrà noto l’ammontare della sanzione a carico del gruppo Moby – Cin Tirrenia, ma che non sposta di una virgola il merito della questione, fissato nelle righe del pronunciamento con cui l’Authority attesta formalmente di aver accertato l’abuso di posizione dominante. Un abuso che è consistito per l’Autorità in una vera e propria strategia scorretta finalizzata all’esclusione dei concorrenti: una strategia compiuta in concreto, recita la disposizione dell’AGCM, attraverso il boicottaggio delle imprese di logistica che si erano rivolte ai concorrenti di Onorato, scoraggiandole così dall’avvalersi dei loro servizi di trasporto marittimo.
Un’accusa a dir poco pesante che aveva spinto da subito il gruppo Onorato a presentare ricorso al Tar, ricorso “premiato” lo scorso maggio proprio con la riduzione della multa iniziale di 29,2 milioni di euro e l’obbligo a un nuovo conteggio dell’Authority come ribadito in questi giorni. Una decisione con cui, nel merito, i giudici amministrativi hanno sposato la sostanza delle tesi dell’Antitrust confermando l’abuso posto in essere da Moby – Cin Tirrenia, ma tuttavia riducendone la gravità e imponendo così il ridimensionamento della sanzione pecuniaria.
Una decisione, quella del Tar, che aveva scatenato i malumori delle altre parti coinvolte nel caso, le due società di autotrasporto e logistica Trans Isole e Nuova logistica Lucianu e i gruppi armatoriali Grimaldi e Grendi Trasporti Marittimi, che hanno fatto appello contro la decisione del Tar di imporre il nuovo conteggio. Un appello legittimo che tuttavia rischia di dilatare a dismisura i tempi di una questione quanto mai controversa, come lascia intendere la data della prima udienza del ricorso fissata dal Consiglio di Stato al settembre del prossimo anno.
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news)