Maremoto occupazionale in vista all’interno del gruppo Moby. Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno infatti proclamato lo stato di agitazione sia per i marittimi che per il personale amministrativo di Tirrenia CIN.
La causa scatenante, secondo i sindacati, sono gli annunci arrivati in occasione dell’ultima riunione con la società avvenuta in data 11 dicembre, nella quale i rappresentanti del gruppo Moby hanno informato di “un’imminente ulteriore riorganizzazione aziendale”. Il tutto finalizzato allo scopo di “proseguire un processo di ottimizzazione ed efficienza delle risorse in conformità alle attuali esigenze dell’azienda”. I sindacati aggiungono poi che “la società ha comunicato che il progetto di riorganizzazione prevede anche la chiusura delle sedi amministrative di Napoli e Cagliari, con il successivo accorpamento di tutte le risorse impiegate presso gli analoghi uffici già operanti in altre sedi sociali”, nello specifico Portoferraio, Livorno e Milano.
I possibili riflessi che l’imminente scadenza della convenzione ministeriale potrà comportare, circa mille esuberi di personale navigante a partire da settembre 2020,vengono contestati dalle segreterie nazionali di Fit, Filt e Uilt che respingono l’informativa resa da Tirrenia Cin e si riservano di comunicare le iniziative che riterranno di promuovere in merito alla intera questione.
L’eventuale messa in esubero di mille marittimi sarebbe dannosa per la marineria italiana e potrebbe portare i sindacati a dichiarare sciopero di tutto il personale di CIN per manifestare contro tale decisione. Per la precisione, il personale amministrativo che verrebbe ricollocato da Napoli e Cagliari a Portoferraio, Livorno e Milano ammonta a 65 dipendenti, uno a Cagliari e 64 a Napoli.
Ci si augura che ciò non avvenga perché in caso affermativo, non solo per i nostalgici di Palazzo Sirignano che ricordano l’apertura degli uffici il 21 dicembre 1936, sarebbe un duro ulteriore colpo alla storia e alla tradizione della marineria non solo campana .
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news)