Il migliore degli auspici per l’universo marittimo sardo e la sua insostituibile forza lavoro. Il 2020 del comparto marittimo isolano si è aperto all’insegna di una rinnovata certezza del posto di lavoro per 39 ex dipendenti della Compagnia lavoratori portuali di Cagliari, reimpiegati a partire dal nuovo anno negli organici dell’Agenzia per il Lavoro Portuale della Sardegna dopo l’amaro epilogo della fallita CLP.
Una riassunzione sancita formalmente dalla firma del nuovo contratto, giunto a quasi un biennio di distanza dal fallimento della vecchia Compagnia e un lungo nonché amaro limbo di serenità sospesa col solo sostegno concreto della Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego: un percorso di sostegno economico e di reinserimento occupazionale corredato da un’attività di formazione e aggiornamento finalizzata al reimpiego finale di questi giorni. Una ricollocazione professionale che riguarderà in concreto i settori e le attività “scoperte” del lavoro in banchina, a beneficio di un lavoro portuale in continua evoluzione e in previsione dell’imprevedibilità dei traffici e della carenza di figure professionali specifiche.
Vista dal tutt’altro che entusiasmante angolo visuale delle prospettive occupazionali del comparto, la restituzione dei 39 posti di lavoro è senza dubbio un successo segnato dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, proprietaria del 16 per cento delle quote dell’Agenzia per il Lavoro Portuale della Sardegna: un successo reso possibile dall’impegno congiunto dell’Autorità con l’Impresa terminalista Iterc, l’Impresa portuale del capoluogo Ipc, la Combined terminal operators CTO e la Cagliari Ro-Ro terminal.
Il nuovo organico di 39 unità ha il benestare del ministero dei Trasporti per una prima fase sperimentale della durata di un anno: trascorsi questi 12 mesi sarà poi la volta di una nuova valutazione dei reali effetti positivi della forza lavoro rispetto alle esigenze e dinamiche portuali. Insieme a una restituzione dell’impiego che a tanti sembra quasi come la riparazione di un torto per le 39 famiglie coinvolte, l’operazione che ha condotto alla nascita dell’Agenzia per il Lavoro Portuale della Sardegna non può che essere vista come un indiscutibile successo. Un successo per l’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna e il suo presidente Massimo Deiana, appagati dall’aver potuto mantenere l’impegno assunto due anni fa coi lavoratori dell’ex CLP. Un impegno assunto nel segno della dignità del lavoro di chi, ogni giorno, tiene in piedi con sacrificio, impegno e fatica un comparto economico e sociale tra i più fertili e produttivi della Sardegna.
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news)